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Una super-famiglia: insieme 5 generazioni

Non è certo una situazione frequente: cinque generazioni vivono sotto lo stesso tetto. Accade a Villa Verucchio, frazione del Riminese, nella famiglia Savoia, dove Alex, l’ultimo nato (il 19 dicembre scorso) ha “incontrato” nonni, bisnonni e tre trisavole, di 98, 90 e 88 anni. Il papà di Alex ha 26 anni, la mamma 35 e questo è il loro primo figlio. I nonni del bimbo non hanno ancora 50 anni.

 Donna abusa del figlio e filma le scene: condannata

Anche una madre – contraddicendo ogni istinto protettivo – può compiere gesti orrendi sui figli. A Firenze una donna di 53 anni è stata condannata a quattro anni e 10 mesi di reclusione (al termine del rito abbreviato, con la riduzione di un terzo della pena) per violenza sessuale sul figlio undicenne e produzione di materiale pedopornografico. Aveva abusato del figlio e aveva filmato le scene sul cellulare. A scoprire gli abusi è stato il padre del bambino, separato dal 2021, con il quale il figlio trascorreva un fine settimana. Cercando di riparare il cellulare del piccolo, l’uomo ha scoperto le immagini e ha denunciato la ex moglie. Il PM aveva chiesto per la donna la pena di sette anni.

Doppio cognome: si va verso un testo base

Altro passaggio per il disegno di legge sul doppio cognome dei figli. Conclusa la discussione in Commissione Giustizia del Senato, si punta ora alla definizione di un testo base che unifichi le quattro proposte presentate sul tema (da M5S, AVS, PD, gruppo delle Autonomie). Come è noto, la Corte Costituzionale, con sentenze del 2016 e del 2022, ha dichiarato la illegittimità della legge che impone ai genitori di assegnare ai figli il cognome paterno.

Uomo muore tra le fiamme ma salva le figlie

Si trovava nella cantina della sua casa a Caltabellotta (Agrigento) e quando ha sentito le urla delle sue bambine, di otto e 12 anni, si è precipitato al piano superiore nel quale era scoppiato un incendio. L’uomo – Salvatore Benfari, di 47 anni – è riuscito a portare in salvo le piccole, poi si è lanciato di nuovo in casa, ormai avvolta dalle fiamme, per cercare di soccorrere la madre, di 73 anni. Il fumo, però, lo ha soffocato provocandone la morte. Benfari lavorava al Nord come saldatore specializzato, mentre la moglie e le figlie erano rimaste in Sicilia.

 Padri violenti, orrori dall’estero

Numerosi, orribili episodi di violenza sui figli commessi da padri sui figli sono avvenuti nelle ultime settimane in Paesi lontani. In Algeria un padre ha bruciato vivi i quattro figli, dopo averli cosparsi di benzina. Le vittime sono due gemelli di undici anni, un bambino di cinque ed uno di quattro. L’uomo ha condotto i bambini in una zona disabitata dove li ha bruciati, poi è tornato a casa, dove è stato arrestato. “Soffriva di depressione”, scrive un quotidiano locale.

In India un uomo ha ucciso la figlia ventenne, Tanu Gujar, con un colpo di pistola perché, innamorata da sei anni di un altro, si rifiutava di sposare l’uomo che il padre aveva scelto per lei. La ragazza, poche ore prima di essere uccisa, aveva postato un video sul suo profilo Facebook, dicendo: “Se mi succederà qualcosa o se morirò la responsabilità è della mia famiglia. Insistono perché sposi un uomo che non voglio, mi picchiano tutti i giorni e minacciano di uccidermi”. Amici della ragazza, letto il post, hanno avvertito la polizia e alcuni agenti si sono recati sul posto. Mentre arrivavano hanno udito una accesa discussione e un colpo di pistola.

L’ultimo episodio alla fine del gennaio scorso. Un uomo ha sparato alla figlia, uccidendola, perché disapprovava i suoi video su TikTok. E’ accaduto nella città di Quetta, in Pakistan. La vittima aveva 13 o 14 anni. L’uomo – che aveva la cittadinanza statunitense e dopo 25 anni trascorsi negli USA aveva da poco trasferito la sua famiglia nel Paese di origine – ha detto alla polizia che i post della figlia erano “discutibili” e che non condivideva il suo modo di vestire, il suo stile di vita e i suoi incontri sociali.

Episodi come questi ci ricordano la tragica vicenda di Saman Abbas, la diciottenne pakistana uccisa dai familiari a Novellara (Reggio Emilia) nel 2021.

Alla Corte Costituzionale il congedo di paternità escluso per la “seconda madre”

L’art. 27 bis del disegno di legge 151/2001, che consente solo al padre di fruire del congedo di paternità obbligatorio (dieci giorni retribuiti al 100%), escludendo quindi la “seconda madre” se una coppia di genitori è formata da due donne, è incostituzionale? Lo chiede alla Corte Costituzionale la Corte d’Appello di Brescia, che considera tale articolo discriminatorio da parte dell’INPS, in violazione del “divieto di discriminazione per orientamento sessuale” sancito dall’Unione Europea e del principio di eguaglianza previsto dall’art. 3 della Costituzione italiana. La trasmissione degli atti – informa una notizia dell’Agenzia DIRE – è frutto di un’azione collettiva promossa nel 2023 davanti al Tribunale di Bergamo da Rete Lenford-Avvocatura per i diritti LGBT+ in collaborazione con CGIL Nazionale.

Papà dona alla figlia parte del suo fegato

Trapianto parziale di organo da padre a figlia nell’ospedale Molinette di Torino per salvare una bimba di undici mesi. La piccola, colpita da una gravissima forma di cirrosi epatica, era in attesa di un organo pediatrico da donatore deceduto, ma dopo una ventina di giorni nessun organo era disponibile. A quel punto il padre – 31 anni, di origine greca – si è offerto per un trapianto parziale. I due interventi sono avvenuti in contemporanea e sono durati circa 16 ore. Il tutto è stato possibile grazie alla collaborazione tra Grecia e Italia sotto l’egida del CNT (Centro Nazionale Trapianti).

Smart Working, marcia indietro?

I lavoratori italiani – e non solo – hanno in gran parte apprezzato lo smart working, il lavoro da remoto, reso necessario dalla pandemia di Covid (e scaduto, come diritto per legge, molti mesi fa) e vorrebbero continuare a utilizzarlo. Alcune aziende, però, seguendo l’esempio degli USA, dove si sta diffondendo lo slogan return-to-office, si oppongono (come Amazon o la nostra Panini, dove i dipendenti hanno effettuato due scioperi perché lo smart working sia mantenuto). Secondo l’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano oggi i lavoratori che operano del tutto o in parte da remoto sono circa tre milioni e mezzo (erano sei milioni e mezzo nel picco 2020) e aumenteranno del 5% durante quest’anno. Se ne parla qui per le ovvie ricadute che lo smart working ha sulle relazioni familiari, messe in luce dalla ricerca “Paternità e smart working” svolta dall’I.S.P. nel 2022 e riportata sul sito dell’Istituto.

Zalone e il patriarcato

E’ diventato virale e ha suscitato molti commenti e riflessioni il video del comico Checco Zalone “L’ultimo giorno di patriarcato”, pubblicato l’8 marzo scorso, in occasione della Festa della donna. Molti i commenti positivi, ma anche le perplessità. Per esempio su Vanity Fair un articolo di Silvia Bombino ritiene che in ultimi analisi il video sia “una satira sul femminismo e non sul maschilismo”.

Padre ferma l’eutanasia della figlia

Saranno i giudici di Barcellona, in Spagna, a decidere se una ragazza di 24 anni, paraplegica dopo un tentativo di suicidio, potrà avere accesso all’eutanasia. La giovane aveva chiesto e ottenuto l’eutanasia nel 2024 (in Spagna l’eutanasia è legale dal 2021), ma il padre, rappresentato da un gruppo di legali cattolici, si è opposto con un ricorso, sostenendo che la figlia è affetta da un disturbo della personalità che influenza la sua decisione.

Cibi mirati per diventare papà

Il regime alimentare influisce notevolmente sulla qualità del liquido seminale. Lo afferma uno studio pubblicato sulla rivista Andrology, dal quale è emerso che una dieta mediterranea, caratterizzata da verdure, frutta, cereali integrali, legumi, pesce, olio di oliva extravergine…migliora concentrazione e motilità degli spermatozoi. Più scadente è risultata la qualità del liquido seminale in uomini che mangiavano cibi zuccherati, carboidrati raffinati, sostituti della carne processati e simili. In un articolo a commento della ricerca, pubblicato sul Corriere della Sera, Luigi Fontana, direttore del Centro di Longevità e Salute dell’Università di Sydney, ha ricordato che rispetto agli anni ’70 è stata rilevata una diminuzione di qualità e quantità degli spermatozoi fino al 50% e che l’infertilità maschile sta diventando un problema di salute pubblica.

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