Editore: Feltrinelli, Milano
Anno: 2012
Prezzo: €16
Pagine: 203
Perché gli uomini non parlano? Perché non sanno interrogarsi? Che siano padri, mariti, amanti… perché questa afasia?
Eppure i nuovi comportamenti maschili – nel rapporto con i figli, col proprio corpo, con il sesso, con la donna, con la violenza e con la tenerezza – avrebbero bisogno di parole, poiché “le cose esistono solo quando si sono conquistate le parole per nominarle” e perché il “silenzio degli uomini” è la causa di un drammatico malessere maschile.
Già autrice di saggi sul femminile e sul rapporto fra i sessi, Caputo affronta il mondo maschile attingendo abbondantemente alla cronaca: padri che uccidono i figli, maschi che trovano nel sesso – anche quello dei trans, della pedofilia, della prostituzione – una compulsione che ne rovina famiglia e carriera, politici dell’ultima generazione che degradano il maschile in forme barbare, ultras del calcio inclini a una violenza lontanissima dalla ricchezza dell’epica maschile (sognata invece, e invidiata, dall’Autrice), amanti che uccidono la propria donna “per amore”.
Alcuni capitoli sono dedicati ai “nuovi padri” (fra gli intervistati il presidente dell’ISP, Maurizio Quilici), nei confronti dei quali Caputo mostra attenzione e comprensione: “Non si può” – scrive a proposito della prassi giudiziaria nelle separazioni – “chiedere agli uomini di essere presenze amorevoli per i figli e poi estrometterli brutalmente dalla quotidianità degli affetti per farne dei ‘visitatori’ saltuari e ininfluenti”.