Editore: Mauro Pagliai Editore, Firenze
Anno: 2018
Prezzo: € 9
Pagine: 114
Tredici racconti brevi e intensi. Con i padri protagonisti (ma assieme a figli, nonni, nipoti…) a volte in primo piano, a volte sullo sfondo, magari perché morti, ma non per questo meno significativi nel bene e nel male. Padri separati oppure no, padri che parlano o tacciono, padri assenti e padri ingombranti, padri maniacali, padri con amanti, padri che muoiono (e figli che muoiono), padri perduti e padri ritrovati…
Pietro Spirito è scrittore e giornalista e quest’ultima “natura” si avverte nettamente in questi racconti, scritti con la scioltezza e il piglio del cronista. Cronista di valore, s’intende, che usa le parole per raccontare, ma anche per capire. E per spiegare. E sa cogliere sentimenti ed emozioni di quel rapporto fra padre e figli che è – scrive nella nota introduttiva l’Autore – “il legame più decisivo tra quelli che ogni essere umano possa sperimentare nella vita”. Così, nel racconto My Favourite Things, l’emozione del figlio bambino che viene invitato dal padre a sedersi con lui sul divano e ad ascoltare il nuovo disco di John Coltrane è la esatta analisi di un fenomeno che quasi tutti noi, noi maschi ma non solo, abbiamo provato nella nostra infanzia, un momento di magica e nuova intimità fra noi e nostro padre: “… e a lui sembrò di essere ammesso per la prima volta a un consesso segreto, a un rito di iniziazione, qualcosa che aveva a che fare con il diventare adulti”.