Svolgo la professione di avvocato da quasi un trentennio e condivido le Vostre osservazioni che, a mio giudizio, sono una fotografia della realtà.
Innanzitutto rilevo che l’interesse del minore è sempre da salvaguardare al di sopra di ogni conflitto o questione che possa riguardare i coniugi separati.
Credo che la figura paterna sia ancora sottovalutata e non mi sembra giusto, in considerazione del rapido cambiamento dell’attuale società, ove da più parti viene esaltato il giusto bilanciamento tra uomo e donna. Certo, non possiamo negare che si siano fatti dei passi in avanti con l’emanazione di alcune norme da Voi menzionate volte a disciplinare meglio, rispetto al passato, il giusto peso che, nell’ambito della separazione e dell’affidamento, va riconosciuto anche al padre, anche se siamo ancora lontani da un effettivo e reale bilanciamento, almeno per quella che è la mia esperienza professionale e per quanto leggo in materia.
E’ probabile si tratti anche di un retaggio culturale del passato che condiziona la valutazione del ruolo paterno -in casi di separazione- ed occorre, a mio giudizio, un gran lavoro comunicazionale, non semplice, con il coinvolgimento di più parti, incluse istituzioni, per cui ritengo che l’I.S.P. possa dare il suo importante contributo e ti ringrazio per quanto da anni fai e continui a fare con lodevole impegno.