Filippo Pergola (a cura di)
In attesa del padre,
Edizioni Magi, Roma 2010,
pp. 172, € 16,00
Il padre come insostituibile fattore di crescita della personalità. Fin dal concepimento. E poi come funzione paterna (e dunque insegnanti, educatori, formatori, psicologi, psicoterapeuti…), di cui si sente particolare mancanza in una società “che si rifà a un principio materno nel quale tutto è permesso, e dove manca una funzione paterna di limite e confine”. Il rischio è serio. Perché, come avverte lapidariamente Pergola citando Lacan, “in un mondo dove manca la figura paterna c’è la psicosi”.
Squisitamente psicoanalitico (da qui i frequenti riferimenti a Freud e ai freudiani e l’uso di termini e concetti della psicoanalisi), il testo affronta numerosi aspetti della funzione paterna: con i figli adolescenti, omosessuali, nella separazione… E poi la crisi dei ruoli genitoriali, i disturbi alimentari fra i giovani, l’uso del blog fra i preadolescenti, il conflitto generazionale. “Il ‘fantasma’ del padre” – scrive Pergola a conclusione del suo capitolo – “non ci lascia in pace, perché non c’è pace e libertà senza aver potuto far esperienza della funzione paterna, per questo la mente umana è affamata, assetata, è in attesa del padre!”.