La nuova convivenza non fa cessare l’assegno divorzile
Con una innovativa sentenza a Sezioni Unite (n. 32198/2021 pubblicata il 5 novembre) la Cassazione ha stabilito che instaurare una nuova convivenza non fa venir meno automaticamente il diritto a ricevere l’assegno divorzile, ma comporta la revisione della somma dovuta all’ex coniuge. Alla base di questa decisione – che giunge a fare chiarezza su un punto oggetto di contrapposte considerazioni – la distinzione fra la componente “assistenziale” e quella “compensativa” dell’assegno, ormai ritenute i due elementi “naturali” che costituiscono l’assegno stesso. Secondo la suprema corte, la prima cessa con l’inizio di una nuova relazione, mentre rimane quella compensativa in quanto si riferisce a quanto accaduto in costanza di matrimonio.
Il dramma siriano nella foto di padre e figlio
Un padre che solleva in aria il figlio bambino, quasi a lanciarlo, mentre entrambi ridono. Un’immagine felice, che però non avrebbe nulla di raro. Se non fosse che quell’uomo, Munzir al Nazzal, un siriano, ha perso una gamba a causa di una bomba e quel bambino Mustafa, è nato senza braccia e senza gambe per colpa dei medicinali che la madre ha dovuto prendere dopo essere stata intossicata da gas nervino usato durante i combattimenti attorno alla città di Idlib. La foto, opera dal fotografo turco Mehmet Aslan, ha vinto il Siena International Photo Awards e ha fatto il giro del mondo, finendo sulle pagine delle testate più autorevoli. Lo scatto è stato fatto nella Turchia meridionale, dove i genitori e il bambino si trovano con migliaia di altri rifugiati dopo essere fuggiti, tre anni fa, dalla Siria. Lo stesso Festival della fotografia e delle arti visive che ha assegnato il premio alla foto ha lanciato un crowdfunding con l’obiettivo di raccogliere 400 mila euro per finanziare protesi elettroniche per Mustafa, che saranno realizzate nel centro protesi Inail di Vigorso di Budrio, in provincia di Bologna (raccolta fondi sulla piattaforma GoFundMe). La risposta è stata immediata: nelle prime due settimane sono stati raccolti 65 mila euro.
Ancora una volta la guerra colpisce i più innocenti, i bambini. Ancora una volta la mostruosa guerra in Siria contro il regime di Bashar Al Assad, conflitto che da dieci anni esatti insanguina il Paese (350 mila i morti, 13 milioni gli sfollati, di cui sei fuggiti all’estero) ha il volto di un bambino, che una foto getta sulla coscienza di tutti. Non è la prima volta che un’immagine parla più di mille discorsi (come dimenticare il corpicino senza vita di Aylan su quella spiaggia turca?) e non sarà purtroppo l’ultima. Per Aylan non fu possibile fare nulla, per Mustafa sarà possibile un aiuto, che potrà rendergli più lieve la sua menomazione.
Diventa strutturale il congedo di paternità
Il congedo di paternità è stato riconosciuto strutturale, ossia stabile, nella legge di bilancio. “E’ un passo importante nella direzione di una condivisione più equilibrata dei carichi di cura”, ha commentato il Presidente del Consiglio, Mario Draghi. Soddisfazione è stata espressa anche dal ministro per le pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti, che ha definito la riforma “un passaggio storico importante”. Il congedo per i padri era stato alzato da sette a dieci giorni – entro cinque mesi dalla nascita del figlio – con l’ultima manovra economica, ma solo per il 2021. Ogni anno il provvedimento andava confermato. Ora invece diverrà invece stabile.
Assolto il giovane che uccise il padre maltrattante
Alex Pompa, il giovane ventenne che il 30 aprile 2020, a Collegno (Torino), uccise il padre con 34 coltellate durante un violento, ennesimo litigio fra l’uomo e la moglie, è stato assolto dalla Corte di Assise di Torino “perché il fatto non costituisce reato”. Il ragazzo – secondo i giudici – aveva temuto per la incolumità e la stessa vita della mamma e quando aveva agito si trovava in uno stato di semi-infermità mentale, perché la sua mente era ormai “contaminata dalll’angoscia”. Per lui il PM aveva chiesto 14 anni di carcere, sostenendo che “nessuno, quella sera, era in pericolo di vita” e che si era trattato di omicidio volontario.
In precedenza gli stessi giudici avevano revocato gli arresti domiciliari ad Alex. In quella occasione avevano sottolineato i continui maltrattamenti del padre verso moglie e figli, il suo comportamento “abnorme, di natura ossessiva” ed avevano descritto il ragazzo come “uno studente impegnato e un ragazzo serio, rispettoso, educato e mite”, che in un periodo di scuola-lavoro si era fatto notare per “impegno, interesse, disponibilità non comuni”. Sarà ora interessante leggere le motivazioni della sentenza, attese anche in Procura per un eventuale ricorso in appello. Intanto Alex , dopo aver superato nel giugno scorso l’esame di maturità, frequenta l’università e lavora come receptionist in un albergo. Tutte le spese processuali sono state pagate da Paolo Fassa, un imprenditore ottantenne di Treviso che ha preso a cuore la vicenda del giovane.
Doppio cognome: l’auspicio di Casellati
Il parlamento approvi entro la fine della legislatura “una legge sul doppio cognome per i figli, come sollecitato più volte dalla Corte Costituzionale”. Lo ha auspicato la Presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati, che ha definito “illegittima” la legge in vigore che attribuisce al nascituro il solo cognome del padre e ha ricordato la giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo e la ordinanza n. 18/2021 della Consulta. Casellati si è fatta promotrice di un tavolo di lavoro sulla materia, coordinato dalla senatrice Fedeli, con il compito di “contemperare le istanze di tutti”.