Morta Elena Gianini Belotti – Il 24 dicembre scorso, a 93 anni, è morta Elena Gianini Belotti, una studiosa che ha segnato un momento di grande importanza nella storia della pedagogia e nei costumi del nostro Paese. Era il 1973 quando il suo Dalla parte delle bambine scosse il comune sentire e intaccò lo stereotipo di genere che voleva “maschietti” e “femminucce” inquadrati in ben precisi canoni (nei quali le bambine avevano solo da perdere). Gianini Belotti fu rivoluzionaria anche su un altro versante (ma l’orizzonte era sempre lo stesso): nel libro Non di sola madre scardinò la “mistica della maternità” (parafrasi de La mistica della femminilità, il libro di Betty Friedan pubblicato nel 1963) mostrando come la Società assegnasse alle madri un ruolo (allora esclusivo, oggi temperato dai padri) di sacrificio non sempre voluto, non sempre condiviso ma certo funzionale alla divisione – squilibrata – dei compiti maschili e femminili, paterni e materni. Insomma, maschile e femminile – al di là delle ovvie, e preziose, specificità fisiologiche e psicologiche – come frutto di condizionamenti sociali e culturali e non come istinto. Alcuni dei suo tanti, preziosi saggi, fanno parte della Biblioteca dell’I.S.P.
Italia condannata per ricerca padre biologico – La Cedu (Corte Europea dei Diritti Umani) ha condannato l’Italia per aver reso impossibile a una donna l’identificazione del padre biologico. Dodici anni fa (e la condanna ha riguardato anche l’inaccettabile tempo trascorso, senza che ancora l’iter giudiziario sia giunto a conclusione), una donna di 54 anni si rivolse al Tribunale per disconoscere la paternità del marito di sua madre e far poi riconoscere come padre biologico un altro uomo. Senonché, per la legge italiana quest’ultima procedura non può trovare attuazione se non si è esaurita la prima con esito favorevole. E questa procedura è stata giudicata dalla Corte contraria all’interesse di chiunque a far accertare la propria filiazione. Un interesse definito “vitale” dai giudici europei.
Aumentano i figli nati fuori dal matrimonio – Diminuiscono i matrimoni e aumentano i figli che nascono fuori da questa istituzione. Secondo il rapporto ISTAT 2021 sulla natalità i piccoli nati extra matrimonio sono stati 159.821 nel 2021, pari al 39,9% del totale (+14 mila rispetto all’anno precedente, pari a 4,1 in percentuale, e + 47 mila rispetto al 2018). Nascono fuori dal matrimonio soprattutto nel Centro Italia (Umbria e Toscana le Regioni in testa) con il 46 % e al Nord-Est e Nord-Ovest. Ma la percentuale più alta in assoluto si riscontra in Sardegna: 49,3%. Le percentuali più basse in Basilicata (26,4%) e Calabria (28,5%).
Il calciatore Abraham sarà papà – Notizia per i tifosi del calcio: Tammy Abraham, l’attaccante inglese della Roma, diventerà padre. Lo ha annunciato lo stesso calciatore, alla fine di Dicembre, con un messaggio (“Buon Natale da tutti e tre”) su Instagram accompagnato da una sua foto. Anche la sua compagna, Leah Monroe, ha espresso la sua gioia con lo stesso mezzo, un messaggio su Instagram, nel quale ha definito il futuro evento “il regalo più grande”.
Attenuante “emotiva” per chi uccise moglie e tentò di uccidere figlio – Il 19 giugno 2021 ad Arese (MI) uccise la moglie e tentò di uccidere un figlio. Durante il processo il PM aveva chiesto per lui l’ergastolo, ma la Corte d’Assise di Milano ha riconosciuto all’uomo le attenuanti generiche per il suo “stato emotivo” al momento del delitto e lo ha condannato a 27 anni di reclusione. L’omicida – Jaime Moises Rodriguez Diaz, manager 42/enne di origini messicane – uccise la moglie, di 48 anni, soffocandola con un braccio e cercò di strangolare uno dei figli, diciottenne, stringendogli al collo una cintura (il ragazzo fu salvato dall’intervento del fratello). I giudici hanno osservato che l’uomo “si sentiva fallito come genitore e marito” e ha fatto riferimento ad una sentenza di Cassazione del 1982 nella quale la Suprema Corte chiarisce che “gli stati emotivi o passionali, pur non escludendo né diminuendo l’imputabilità”, possono tuttavia essere considerati dal giudice ai fini della concessione delle circostanze attenuanti generiche, influendo essi sulla misura della responsabilità”.
Il Comune dove mancavano i padri – C’era una volta un Comune, in Italia, dove quasi tutti i papà erano lontani per lavoro, spesso in Germania. Alcuni, addirittura, erano via da prima che i loro figli nascessero. Questo avveniva non nell’Ottocento o nei primi decenni del Novecento, quando i flussi migratori dall’Italia erano, purtroppo, imponenti, ma alla fine degli anni Sessanta, dopo il Boom economico che aveva risollevato il nostro Paese dalle rovine della guerra. La storia di quel Comune, Monte Sant’Angelo, in provincia di Foggia, e dei suoi bambini è stata raccontata da Luigi Comencini nell’ambito di un’inchiesta dal titolo “I bambini e noi” che fu trasmessa nel 1970 e che oggi è proposta su RAI Storia in più episodi. Quello dei papà lontani è il quinto e si intitola “Papà lavora”. In un breve comunicato RAI si osserva che “dalla inchiesta di Comencini emerge un quadro in cui la figura del padre va scomparendo, nelle famiglie borghesi per ragioni di incomprensione e di distanza fra padri e figli e nelle famiglie operaie per via dei lavori dei padri che li portano ad essere stanchi o lontani”.