Editore: Lastaria Edizioni, Roma
Anno: 2018
Prezzo: € 15
Pagine: 204
Di magistrati (o ex magistrati) scrittori ne abbiamo conosciuti, ma rivolti per lo più al genere giallo-poliziesco. Così è stato con un moto di sorpresa che abbiamo ricevuto e letto il libro del giudice De Filippis. Un libro che non riguarda la paternità, ma di cui ci è sembrato doveroso dare notizia e non solo come “curiosità”. De Filippis, infatti, è un magistrato esperto di Diritto di Famiglia, ha avuto una parte importante nella elaborazione della Legge 54 del 2006 che introdusse l’affido condiviso e i soci dell’I.S.P. lo ricorderanno certo per una bella conferenza nella sede dell’Istituto. Fra l’altro, chi scrive ha lavorato assieme a lui ad un progetto di riforma del Diritto di Famiglia (vedi: Amore Civile, a cura di Bruno De Filippis e Francesco Bilotta, Mimesis, Milano-Udine 2009) ed ha avuto modo di apprezzare la sua affabilità e competenza.
Che ha dunque a che vedere un magistrato con la fantascienza? Un campo nel quale non può parlare di codici e leggi, diritti e doveri, indagini, aule giudiziarie, articoli e commi? Apparentemente nulla. E invece…
Ma andiamo con ordine. Il libro racconta la storia di due geologi – un uomo e una donna – finiti in una dimensione parallela a quella della terra: una T2 (Terra 2) analoga – ma anche molto diversa – alla T1 (Terra 1) dei nostri protagonisti. E dove essi vivono una movimentata storia di spionaggio (ed anche una storia di amore). Terra 2 è abitata da figure simili ai terrestri, con analoghe forme di tirannia e democrazia e una diversa concezione dei rapporti fra i sessi, dell’amore, del matrimonio, del pudore, della famiglia…
E allora si capisce cosa possa avere a che fare un magistrato che si occupa di famiglia e minori con la fantascienza: un ottimo terreno per sondare altri modi di essere e riflettere su temi di grande attualità quali, appunto, la famiglia.