Editore: il Mulino, Bologna
Anno: 2012
Prezzo: €14
Pagine: 268
Bel libro, di chiara e interessante lettura, il testo di Attili, docente di psicologia sociale alla Sapienza, affronta i molteplici aspetti della genitorialità in chiave esclusivamente evoluzionistica. Tutto è spiegato sotto il profilo di un adattamento evolutivo, diretto, nella fattispecie, al “successo riproduttivo”: la asimmetria nell’allevamento da parte di padre e madre, la gelosia, l’infedeltà, la scelta del partner, il maltrattamento sui figli, la trasformazione dei padri…, tutto è fatto risalire a fattori che risalgono a centinaia di migliaia di anni fa ma che ancora oggi – per gli evoluzionisti – fanno sentire il loro peso.
L’approccio evoluzionista in psicologia è spesso seducente, convincente. Tuttavia, se l’impianto filogenetico è indiscutibile, l’influenza dei fattori storici, sociali, culturali (in una parola “l’ambiente”) provvede a modificare ampiamente quell’impianto originario, assieme alle capacità proattive delle persone. Insomma, a volte gli evoluzionisti danno l’impressione di… forzare la mano e una impostazione, per esempio, social-cognitiva orienterebbe ben diversamente il focus delle riflessioni di genere.
La dichiarata appartenenza ad un preciso indirizzo teorico, che poco o nulla tiene in conto altre impostazioni teoriche, è forse l’unico limite del libro. L’ultimo capitolo è sui padri e coerentemente si intitola “Padri darwiniani”. Su questo particolare argomento si può notare che l’Autrice si serve di ampi riferimenti ad autori quali Bowlby e Winnicott, i cui importanti studi trascurarono notoriamente la figura paterna e hanno subito notevoli correzioni negli ultimi anni. Per il resto, il libro offre numerosi spunti di riflessione e informazione ed è reso più piacevole da numerose citazioni letterarie e da un ricorrente sense of huomour. Nel complesso, nel panorama di pubblicazioni spesso superficiali e insopportabilmente divulgative, un testo serio.