Editore: datanews, Roma
Anno: 2014
Prezzo: €14
Pagine: 183
Giuseppe Magno è un magistrato, si è occupato per oltre trent’anni di minorenni, è stato Direttore dell’Ufficio Minorile del Ministero di Grazia e Giustizia. I soci dell’I.S.P. lo conoscono per una conferenza che tenne nella sede dell’Istituto e per alcuni pregevoli articoli pubblicati su ISP notizie.
Magno ha pubblicato molte opere relative alla sua materia, ma ama anche affrontare gli stessi temi in forma romanzata. Come le sue opere precedenti, anche questa tratta un argomento di rilievo penalistico e dolorosamente diffuso: il rapimento di un minore da parte di un genitore. Fenomeno che la diffusione dei matrimoni misti rende particolarmente drammatico e di attualità e nel quale le convenzioni internazionali che regolano la materia appaiono troppo spesso impotenti.
Non è facile assegnare un genere a Il giardino di Ebe. Giallo? Poliziesco? Romanzo d’azione? Romanzo psicologico? Forse dovremmo parlare di “generi” che si mescolano. Che è anche questo, se vogliamo, il discorso dei vari “livelli di lettura” al quale si è accennato durante la presentazione romana del libro. Comunque si voglia definirlo, il libro è molto gradevole. Scritto con agile ritmo, coniuga in modo appassionante una vicenda umanissima e i suoi profondi risvolti psicologici. E poi, una storia come questa, che somiglia a tanti casi reali che coinvolgono padri nei panni della vittima (non solo, ma soprattutto) non può non essere stimolante per i lettori di questo notiziario.