PREFAZIONE
Questo libro non è un semplice manuale di informazioni e suggerimenti per i papà separati: è un laboratorio operoso di pensieri importanti per i genitori, separati e no. Si rivolge ai padri, ma, oltre a loro, dovrebbero leggerlo anche le madri (oltretutto, il linguaggio è lontano da toni maschilisti e revanscisti).
È un’opera molto significativa, anche perché appare quando ormai è una realtà quella che l’autore definisce «la mutazione antropologica dei padri», che hanno attraversato nel tempo tutte le emozioni familiari, partendo dal rigido potere indiscusso, fino ad avere conquistato l’odierna irrinunciabile importanza affettiva.
Conosco Quilici da circa venticinque anni ed entrambi abbiamo maturato competenze e opinioni, che sono diventate diverse nel tempo, sulle dinamiche della separazione e sui conflitti di genere. Spesso abbiamo discusso, ma sovente abbiamo condiviso i miglioramenti giurisprudenziali sull’argomento. Entrambi ci siamo sentiti frustrati, tante volte, nello scoprire che i giudici preferiscono sedersi sugli alibi e gli stereotipi, e dunque sui pregiudizi, invece di approfondire il formidabile vento delle informazioni tecniche e scientifiche che dagli studi medici, psichiatrici, psicologici, soffia ogni giorno verso gli operatori del diritto sul benessere dei minori, le problematiche adolescenziali, le dinamiche di coppia e comportamenti genitoriali patologici. Quilici, essendosi lasciato travolgere da quel vento, ha una grandissima cultura in questa materia ed è stato audace e instancabile pioniere nel diffonderla.
In questo libro mostra, con encomiabile onestà, di aver agito, studiato, ricercato, operato, solo ed esclusivamente per affermare l’interesse dei figli dei separati. Le sue informazioni, i consigli, i racconti sono finalizzati tutti a evitare il conflitto tra i genitori, a stemperare il risentimento, a fare le scelte giuste non in rapporto al singolo interesse, ma a quello dei figli. Dall’individuazione dell’avvocato, alla mediazione, alle modalità di frequentazione dei figli, ai sistemi di pagamento dell’assegno, egli dà informazioni chiare, pratiche, reali, sì da chiarire i principi basilari e togliere tutti da quell’ignoranza dei diritti e dei doveri che è causa di errori e litigi.
Ogni ora di ogni giorno della mia vita affronto i problemi che Quilici descrive con tanta intelligente semplicità, e proprio per questo posso dire che il “Manuale” è frutto di un lavoro molto difficile e profondo. Non manca niente di ciò che serve da sapere. Forse sarebbe bene che oltre a genitori, separandi e separati, lo leggessero anche giudici e avvocati.
Tutti i padri poi, i buoni padri, quelli che amano essere riconosciuti dai figli e che sanno dare loro radici e ali per vivere la vita da protagonisti, apprezzeranno quella parte del libro in cui l’autore descrive le gioie, le ansie, la malinconia struggente del papà separato alla disperata ricerca della continuità del dialogo di amore con il figlio; nell’assenza, obiettivamente crudele, della rassicurante quotidianità.
Annamaria Bernardini de Pace