Con la pubblicazione, qui di seguito, di “Pater incertus e pater ignarus” diamo inizio a una serie di articoli della nostra collaboratrice Silvana Bisogni, sociologa dell’educazione, sui temi dell’infanzia, della adolescenza, della famiglia. Quali iniziative e quali interventi sono realizzati in Italia in questi campi? Qual è il quadro legislativo europeo e nazionale? Quali i problemi legati alla società di oggi e in particolare alla scuola (con i fenomeni di bullismo e burn out…)? Ogni aspetto sarà preso in esame nella sua realtà, ma anche prospettando possibili soluzioni e evidenziando le buone prassi.
di Silvana Bisogni *
Si potrebbe dire, in modo elegante, che si tratta di un ménage a trois, ma preferiamo seguire un detto degli antichi Romani, che con molta ironia e un po’ di saggezza dicevano mater semper certa, pater incertus, a cui si potrebbe aggiungere anche la figura del pater ignarus. Sebbene un po’… datata, questa sembra essere la definizione più adatta a commento di una vicenda, giunta alla ribalta dei media in Gran Bretagna, nei giorni scorsi.
Richard Mason, ricco imprenditore inglese di 55 anni, ha avuto due notizie che hanno sconvolto la sua vita: i medici gli hanno diagnosticata la malattia di fibrosi cistica. Diagnosi difficile da accettare per gli esiti di forte condizionamento sulla vita quotidiana. Ma la seconda brutta notizia, sempre legata alla diagnosi, e forse più devastante, è stata quella della sua sterilità. Di qui il dramma: di chi sono figli i suoi tre figli? La mater certa è sua moglie Kate (da cui peraltro ha divorziato nel 2008, ma per altri motivi), ma chi ha generato il figlio di 23 anni e i due gemelli di 19 anni? La ex moglie, dopo molti tentativi per sapere la verità, alla fine ha confessato che in effetti sono figli di un altro uomo con cui ha avuto una lunga relazione durante il matrimonio, ma che è del tutto ignaro di essere padre dei tre ragazzi.
Scoppia il dramma familiare: il pater incertus non considera più suoi figli i 3 ragazzi, di cui due rompono totalmente ogni rapporto con lui e non si sentono più figli. La ex moglie è stata denunciata per frode, chiedendole la restituzione dei 4 milioni che le erano stati versati a seguito del divorzio. La donna ha patteggiato un pagamento molto più basso, ottenendo in cambio di mantenere segreta l’identità del suo amante.
L’uomo, comunque, in un empito di generosità verso i tre ragazzi che pure ha contribuito a crescere, ha deciso di raccontare la sua vicenda per “stanare” l’amante della sua ex moglie perché si assuma le sue responsabilità di padre, per il bene dei ragazzi. Ma ai tre giovani non interessa conoscere il loro padre biologico e, nonostante la rottura, continuano a considerare Mason il loro vero genitore. Potrebbe apparire una commedia di Feydeau, ma in realtà è una situazione che pone ogni suo attore in una condizione dolorosa in grado di travolgere l’esistenza stessa.
La notizia ha scatenato in Gran Bretagna varie reazioni tra i lettori, dagli inevitabili sorrisetti ironici per una vicenda ormai classica (lui, lei, l’altro) a tutta una serie di interventi sulla paternità. Effettivamente, di fronte a due padri, uno biologico e l’altro “putativo”, chi merita di essere definito padre? Quello biologico, che con i figli ha avuto l’unico “contatto” solo al momento del concepimento, o chi li ha cresciuti?
Secondo la legge italiana (Legge 10 dicembre 2012, n. 219, Disposizioni in materia di riconoscimento dei figli naturali) è padre non solo e non tanto chi genera un figlio ma chi lo cresce, lo mantiene, lo ama lo protegge e ne progetta il futuro; cura, amore e responsabilità sono il cuore di ogni forma di genitorialità.
La paternità è allora una conquista, che matura giorno per giorno, con l’intelligenza e con la capacità di dare risposte adeguate, modulate sull’esempio e sulla consapevolezza, autorevole e concreta: una funzione di guida e di apertura al mondo dei valori e alla libertà, che non può essere mai separata dalla conoscenza e dal rispetto delle regole. E’ un legame che tesse e intreccia i fili di affetti, sentimenti, emozioni, paure, dolori, lacrime e sorrisi, di cui è intrisa la vita della famiglia. E’ tutta qui la differenza fondamentale tra l’essere padre e il sentirsi padre: nel primo caso, vi è la funzione del concepimento, che non garantisce ipso facto la patente di buona paternità. Nel secondo, vi è la percezione emotiva della paternità, capacità di costruirsi un’immagine e un ruolo di padre accanto al figlio.
Come può mr. Mason cancellare gli intensi momenti vissuti per 20 anni accanto a tre ragazzi che ha sempre considerato suoi figli? Se proprio voleva vendicare la sua, pur dolorosa, vicenda di marito tradito, avrebbe potuto rivolgere le sue azioni solo nei confronti della ex moglie. Invece ha dato spazio alla denuncia attraverso i media, aprendo la propria storia all’ampia platea dei lettori, con tanto di nomi e riferimenti specifici, esponendo i tre ragazzi ad una situazione difficile da gestire e foriera di effetti imbarazzanti.
La ex moglie ha delle gravissime responsabilità: con il suo comportamento ha clamorosamente mentito a due uomini, che pure sono stati importanti nella sua vita. Ha mentito all’ex marito, facendogli credere per 20 anni che i figli erano suoi. Ma ha mentito anche all’amante, non informandolo della sua paternità, privandolo del suo diritto ad essere pienamente padre.
Il paradosso della situazione riguarda i tre ragazzi: d’improvviso si sono ritrovati da componenti a pieno titolo di una famiglia, sia pure con genitori divorziati, ma pur sempre facilmente identificabili, ad avere due padri, ma non essere più figli dell’uomo che li ha cresciuti, e neanche dell’uomo che li ha generati, ma che nulla sa di loro. Inevitabile un pensiero: che tipo di padri saranno questi ragazzi quando, se vorranno, diventeranno padri a loro volta? Quanto peserà sulle loro scelte e sui loro comportamenti la vicenda vissuta? Altra domanda: quale atteggiamento hanno al presente nei confronti della madre, che è la causa principale dello sconquasso familiare? A questo punto sarebbe interessante conoscere il parere della mater certa su tutta questa storia.
* Sociologa dell’educazione